I Giardini

I giardini costituivano l’altro elemento caratteristico del territorio molese.

Gli antichi viaggiatori che giungevano a Mola hanno descritto il paesaggio che incontravano:  Le immagini più vivaci possono appena descrivere le bellezze naturali della strada tra Bari e Mola.

Deliziosi giardini la circondano che alla sinistra dolcemente discendono verso il mare, il quale è molto vicino, ed alla destra sono terminati da boschetti d’ulivi: niente può idearsi  di più pittoresco: pare che si cammini in un giardino inglese. [1]

La presenza di giardini, coltivati prevalentemente ad agrumeti è testimoniata sia dalla relazione scritta nel 1783 dagli esperti dell’Università, in cui vengono censite ben 100 opere di agrumeti in territorio molese[2] che dalla importazioni di agrumi da Mola e Giovinazzo nel porto di Bari[3].

Particolare del documento del 1783 in cui si testimonia la presenza di cento opere di Giardini di Agrumi e    d’altre frutta vicini alla Città cinti di alte mura a calce.

Giardino della Torre di Peppe : antico colonnato che delimita i viali

Il territorio molese era noto per la fertilità e l’abbondanza nella produzione di  verdure, frutta ed olio. I nostri nonni definivano Mola la conca d’oro, prerogativa questa nota a tutti i viaggiatori che in passato avevano visitato la nostra terra:

Questo luogo Mola vien mentoata Mola di Bari, per esser (come vogliono) di essa Provincia: fu sotto il dominio della famiglia Toraldo, ed abbonda di ottimo oglio, e famosissimi Orti, e vedersi così ben coltivata, ed adorna, che non solo può diletta, e trattener gli occhi dei Passeggieri, ma dirsi (come si ha nelle favole) la stanza delle Ninfe, luogo ameno, e piacevole per la veduta del Mare, fiori, ed alberi, quali vengon bagnati da murmuranti ruscelli.[4]

Il suo territorio, chè fertilissimo, produce di molte cose, e tra l’altre olio, mandorle, carobe d’ogni specie, & altri frutti. [5]

I giardini, naturalmente, contribuivano a dare l’immagine di una terra di delizia e di abbondanza.

Particolare del Des Préz :  sulla destra, gentiluomini che entrano in un giardino 

Il Des Préz nel Voyage pittoresque ha disegnato il porto di Loreto e riportato l’immagine di un gruppo di signori che entravano in uno dei giardini posti lungo la lama di S. Giuseppe.[6]

I giardini molesi devono essere distinti in giardini posti nel contesto urbano, in genere pertinenza di case palazzate e giardini posti al di fuori dello stesso e collocati prevalentemente lungo le lame.

La loro ubicazione nelle lame era dovuta a motivi pratici:

1) la presenza di fonti di acqua dolce (pozzi artesiani, cisterne per la raccolta delle acque piovane);

2) le grotte presenti lungo i bordi della stessa che rappresentavano un ottimo nascondiglio e deposito per merci e raccolti.

 3) la depressione della lama costituiva difesa naturale dai venti.

I giardini erano in genere circondati da alte mura per difendere i frutti sia dalla natura che dagli uomini ed erano sorvegliati da torri ad uno o più livelli.

All’interno di essi erano presenti viali fiancheggiati da colonne in tufo e da fioriere che conducevano spesso a nicchie votive o vere e proprie cappelle.


[1] G.C. Grimaldi,Itinerario da Napoli a Lecce e nella provincia di terra d’Otranto nell’anno 1818, Tip. Porcelli, Napoli,1821

[2] A.C. Rago, Mola nell’età prerisorgimentale, Schena ed. Fasano 1990 pp. 13-15

[3] P.B. Trizio, La Rotta dell’Olio, commercio e marina mercantile a Bari tra ‘700 e ‘800, Laterza ed., Bari 2000, pag.62

[4] O. Liguoro, Veridica Laconica Storia di Ercolnze seu Eraclea, Ginnasio, Partenope,Palepoli, Napoli e Regno, G.B.  Franchelli, Genova, 1720, pag. 11

[5] G.A. Summonte, Historia della città e regno di Napoli, Raffaello Gennari, Napoli, 1750

[6] Saint Non, Voyage pittoresque ou description du royaume de Naples et Sicilie 1791-1786